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mercoledì 10 febbraio 2010

IL REGNO DELLA CAMORRA NEL REGNO DI DE LUCA


Morrone (Idv): il candidato Pd vuole liberare la Campania dai Casalesi, ma a Salerno la malavita ha vinto molti appalti.

"Non possiamo regalare la campania a Casalesi". E' il 29 gennaio, alla mostra d'oltremare di Napoli Vincenzo De Luca apre la campagna per le primarie lanciando lo slogan anticamorra che è gia diventato un tormentone elettorale. L'aspirante successore di Bassolino fa della lotta alla camorra un grimaldello per espugnarela poltrona di palazzo Santa Lucia, tuttavia nei venti anni in cui ha dominato la scena politica salernitana, molti appalti di opere pubbliche sono stati affidati a personaggi indirettamente o direttamente collegati alle organizzazioni criminali. Il consigliere comunale Fausto Morrone, ex segretario della CGIL passato un mese fa dal PD all'Idv, negli ultimi anni ha dato filo da torcere al suon nemico di partito. Ora che Di Pietro ha benedetto la candidatura del sindaco di Salerno lui ne prende atto "Sono candidato dell'Idv alle Regionali ma non voterò De Luca". Perchè Morrone ha scoperto denunciato e segnalato con pazienza certosina e ostinazione da mulo tutte le aziende in odore di camorra che continuavano ad aggiudicarsi gli appalti a Salerno. L'ultima è stata la "Società Campania Appalti S.r.l" che ha vinto la gara per la costruzione delle strade di accesso al termovalorizatore (che non c'è). "Gli amministratori unici di questa società sono stati la Signora Palma Apicella il signor Carlo Bianco, la prima è la sorella del più noto Dante Apicella, condannato per associazione cammorristica nel processo Spartacus. Il secondo di Casal di Principe, ha sostituito la Apicella nel 2008 e porta un cognome che ricorre spesso nel maxi-processo ai casalesi" spiega il consigliere comunale che il 18 febbraio del 2009 denuncia alle autorità locali, al ministro dell'interno e al presidente della Repubblica la collusione della ditta con la camorra. Dopo che la Dia di salerno segnala l'infiltrazione malavitosa, il prefetto ordina al Sindaco De Luca di revocare l'appalto. Morrone vuole essere chiaro: "Non dico che sia De Luca a portare la camorra negli appalti, assolutamente. Penso che abbia, esattamente come altri poteri locali, un'attegiamento agnostico non faccia nulla per evitare tali infiltrazioni. Eppure basta poco: io ci arrivo attraverso una banale visura camerale. E' questa superficialità che crea le condizioni affinchè un cammorista dreni soldi pubblici". Sempre Morrone dichiara: "A Salerno accade che le ditte non debbano neanche sforzarsi troppo a cercare prestanomi, perchè si trovano davanti amministratori superficiali e dormienti". C'è un'altro importante appalto vinto da una ditta collusa con la camorra, quello della "lungoirno", per la realizzazione di un asse viario di sette chilometri che attraversa la città da nord a sud l'IN.CA. di Antonio De Rosa si aggiudica la gara. Fausto Morrone, come al solito denuncia i suoi sospetti. Il Prefetto segnala al comune che l'azienda è collusa con il clan Maiale e, dodici mesi dopo, l'incarico viene revocato. "Qualche anno più tardi si deve asfaltare la città di Salerno. Chi fa i lavori? Sui mezzi è stata tolta l'insegna dell'azienda, ma è sempre quella di De Rosa" ironizza Morrone. Il consigliere si chiede poi per quale motivo, quando c'è da portare del cemento a Salerno, ci si affidi sempre all'imprenditore Carmine Marinelli coinvolto in una inchiesta della Dda di catanzaro e ancora sotto processo perchè sospettato di aver realizzato pilastri con cemento di scarsa qualità sulla Salerno - Reggio Calabria. "E' l'unica ditta di calcetruzzi d'Italia?", chiede provocatorio. Infine, altri nomi che ricorrono negli appalti salernitani ma anche nelle cronache giudiziarie sono quelli di Gennaro e Giovanni Citarella. "Il primo è nipote dell'omonimo capoclan ucciso nel 1990. Ed è tra gli indagati, insieme al cugino Giovanni, condannato per tentato omicidio, in un'inchiesta della Dda di Salerno sulla creazione di un cartello d'imprese che avrebbe pilotato appalti nella zona". La camorra non ha fatto troppa fatica, in questi anni, ad aggiudicarsi le gare per i lavori pubblici a Salerno, per questo Morrone si chiede come può De Luca "che non ha impedito infiltrazioni camorristiche nella sua città, promottere di liberare la campania dai casalesi".

Tratto da "LIBERO".

1 commento:

  1. ma come si fa...? non a fare queste cose che sono risapute a salerno...ma a propagandarsi come il simbolo della legalità?

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