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sabato 27 marzo 2010

De Luca, pacchi e pacchetti di voti

La gara è agli sgoccioli. Già si sente nell’aria un profumo diverso. La voglia di cambiare – si sa - è contagiosa.
Pochi giorni e la Campania non sarà più rossa. La strada sarà difficile e, purtroppo, per gli errori del passato, tradottisi in un deficit immane, gli spazi di manovra sono scarsi. La gestione di Bassolino – del Pd come De Luca, lo ricordiamo ai distratti – ha zavorrato le finanze di Santa Lucia per decenni. Occorre dirlo e mettere le mani avanti.
Ci piacerebbe potere parlare del futuro, degli interventi da fare – molti con pochissimo -, ma è ancora presto.
Siamo costretti ad un’ennesima parentesi – noiosa – su De Luca. Ha riempito con le sue truppe cammellate il Plebiscito, però è lontano mille miglia dal capire il cuore della Campania, Napoli. La città è complessa, un mosaico di persone, quartieri, rioni; ognuno ben caratterizzato e diverso dall’altro. Stare a Chiaia è diverso da abitare Scampia o i Quartieri. Certamente, la vita è più facile nel primo che nel secondo caso.
Il sindaco di Salerno – la mentalità è quella del primo cittadino, la campagna elettorale non l’ha aiutato a fare un salto di qualità – invece ha del capoluogo di regione un’immagine oleografica. Ha girato molte piazze, ma gli animi della gente sono rimasti impermeabili alla sua comprensione.
In testa, De Luca ha la vecchia immagine del Paradiso perduto abitato dai diavoli, di una terra bella, ma matrigna per chi la abita. Un pregiudizio vecchio quanto l’Illuminismo, affatto ingeneroso verso il Meridione. Quindi, sgrana il vecchio rosario dei comportamenti macchiettistici, che la sinistra – rosicando - ha sempre rimproverato alla Destra partenopea, un movimento in passato sempre capace di riempire davvero le piazze. Non con turisti spesati, per dirla con franchezza.
Rispolvera le vecchie storie contro Lauro: il voto non è libero, perché i nemici in agguato se lo comprano. Se perdo, è colpa degli altri che sono in malafede, rubano e mi tendono agguati. Le tristi bugie sui pacchetti di pasta distribuiti qui e là, sulle scarpe regalate una alla volta, sulle carte di mille lire divise e poi consegnate a pezzetti ( uno prima, l’altro dopo il voto) hanno fatto la loro mesta ricomparsa. De Luca è così: chi non è con lui è o un mariuolo o un corruttore di anime innocenti. La miseria vera affoga in un quadro di invidia di bassa lega. L’assoluta mancanza di consapevolezza in quest’uomo circa i propri limiti si commenta da sola. Libertà, libertà: ma la dignità – il senso del rispetto, un minimo di fiducia nel futuro da restituire a questa terra umiliata ed offesa – chi se la ricorda?

Scricciolo

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